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Colori di fine primavera

Stasera il cielo è grigio glicine, denso e basso.
L’erba, l’aria-nuvola gravida di pioggia, tutto è permeato e permeabile.
Grigio, verde e un insolito – incredibile – violaceo.
Puntinato del fucsia della sulla, del giallo profumato della ginestra.
Quest’anno sono arrivate erbe che non avevo mai visto, su questi calanchi difficili.
Immagino che siano tornate insieme a me, da dentro le mie tasche girovaghe, trascinate tra le pieghe dei miei pantaloni esiliati, per colonizzare vecchi-nuovi mondi. La melissa, la borragine, e altre che non conosco.
Forse stiamo per salutare questa primavera piovosa?
Il verde brillante ha cominciato già a lasciare posto al giallo, cominciando con il rassicurante oro del grano, presagio dell’aridità stanca dell’estate. Soprattutto in queste terre di vegetazione resistente e selvatica.
C’è un nuovo terzista che lavora alcuni terreni. Non so se è perché non hanno messo diserbanti, ma la senape ha dominato di giallo cangiante tutto il campo di favino. “Campo”… Saranno diversi ettari.
Mi accorgo che le mie scarpe da corsa – finalmente nuove – sono di un fucsia rosseggiante uguale identico alla sulla.
Sono di nuovo a casa.

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