Autoproduzione dentifricio con argilla, erbe, bicarbonato.
Facilità: estrema (basta avere timo e salvia da seccare).
La ricetta da cui sono partita era quella Io lo so fare, di Marinella Correggia, un libretto agile e semplice ma utilissimo.
Ingredienti
1 parte di erbe essiccate (salvia e timo, sminuzzate)
3 parti di argilla ventilata
poche gocce di olii essenziali di tea tree e chiodi di garofano (eventualmente potete usare anche menta o limone).
Io come unità di misura ho usato un cucchiaio da cucina.
Quindi: 1 cucchiaio di erbe secche e 3 di argilla.
La salvia pulisce i denti, li sbianca e disinfetta, insieme al timo che è antisettico.
L’argilla purifica in profondità.
Gli olii essenziali disinfettano, i chiodi di garofano in particolare agiscono sui denti e hanno anche un’azione anestetizzante.
E’ più forte di me, non riesco a seguire le ricette, quindi l’ho reinterpretata e ho aggiunto anche:
un cucchiaio di bicarbonato (anche quello pulisce e sbianca i denti);
un altro cucchiaio di salvia (lo volevo più “erboso”, inoltre è veramente potente per pulire e sbiancare);
un pizzico di sale, su consiglio di un’amica, fa bene per le gengive sensibili e toglie un po’ il sapore dell’argilla.

Una volta mescolato per bene con un cucchiaio di legno si mette in un vasetto di vetro. Per utilizzarlo si prende con una palettina o un cucchiaino di legno (non con lo spazzolino bagnato!).
Visto che ne ho un vasetto personale io lo prendo con lo spazzolino asciutto e tengo un goccio d’acqua in bocca prima di cominciare a lavare i denti (per me è veramente importante la praticità, se devo fare cose troppo bizzarre e lunghe invece che spremere un tubetto alla fine so che poi lo userò poco!).
Io uso questo dentifricio in polvere in alternativa ad altri dentifrici più tradizionali perché comunque mi piace cambiare e penso che sia abbastanza forte sui denti (per l’argilla, ma anche per il bicarbonato), ma sto ancora sperimentando.
Comunque praticamente tutti i dentifrici, anche gran parte di quelli “naturali”, hanno la “Hydrated Silica”, o silice idrata, una sostanza di origine minerale che si trova anche nell’argilla e che aiuta a rimuovere lo sporco, quindi penso che il principio sia molto simile, solo che nelle paste dentifricie ci vendono una buona dose di acqua e plastica, sono pratiche da usare e hanno il fascino della modernità.
Penso che col tempo troverò la mia “formula” per usare quasi solo questo dentifricio (ne basta veramente poco!).

Questo è un esempio di un’azione ecologica e a “plastica zero” veramente semplice e anche un gesto quotidiano piccolo ma potente, perché ci aiuta a pensarci come soggetti creativi.
Soggetti che “producono” cose e non solo che “consumano” le risorse del pianeta lasciando una scia di rifiuti dietro di sé.
Non solo possiamo essere più ecologici, con pochissimo sforzo e molta soddisfazione, ma possiamo fare in casa preparati utili e sani a costi bassissimi.
La mattina in cui, subito dopo colazione, ho preso le erbe che erano appese da un po’ in un angolo ombroso della cucina e, ormai secche, le ho pestate nel mortaio per fare questo vasetto di dentifricio mi sono sentita ricca e creativa.
Tra l’altro amo la salvia e quando la pesti e sprigiona tutto il suo profumo è già terapeutico!
Siamo ricchi e liberi. Troviamo la nostra via per esserlo, a cominciare dai pensieri.
Anche un dentifricio che ci fa tornare bambini, quando facevamo pappe di terra e foglie, può essere un mezzo per unire la teoria alla pratica.
E voi, avete provato questo tipo di autoproduzione? avete dei consigli?

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